martedì 24 marzo 2020

Un film al giorno: Occidente


Com'era il mondo prima delle immagini?
H, un regista fuggitivo in esilio, torna nella città industriale da cui è fuggito tempo prima; qui ritrova Gloria, la donna amata che si era lasciato alle spalle. Ma la trama è poco rilevante, infatti gli elementi fondanti che caratterizzano l’opera di Jorge Acebo Canedo sono altri.
Essa, a parere personale, si comporta come un film abbastanza scarso, se visto da un punto di vista convenzionale, essendo privo di un filo conduttore perde l’attenzione dello spettatore dopo neanche venti minuti, però ha un grande potenziale: fotografia a dir poco eccezionale, riferimenti alla storia passata, probabilmente anche a sindromi psicologiche non di poca importanza. 
Il problema allora qual è? Per capire a fondo la morale che il regista vuole evidenziare bisogna far molta attenzione ai piccoli dettagli, esaminare i personaggi con impegno, conoscere la storia antica e interpretare ogni singola scena. Ma queste non sono caratteristiche tipiche di un film, bensì di un quadro, un dipinto o una fotografia, magari anche una scultura. Ecco perché Occidente è qualcosa di diverso, esteticità pura,una vera e propria fotografia vivente che punta a spostare l’attenzione dello spettatore non più sulla trama e sui dialoghi superflui, ma sulle immagini e le frasi sconnesse che esso presenta; solo verso la fine della rappresentazione infatti, viene sottolineato a parole il senso della rappresentazione:con il tempo, si tende sempre di più ad ignorare il passato, l’arte e la storia che da essa ne deriva vengono sempre più accantonate. Occidente ci presenta un’innovativa forma d’ arte con lo scopo di incentivare la critica artistica e culturale.  Dobbiamo concentrarci sulle piccole cose piuttosto che alla visuale generica, perché sono quelle che fanno la differenza nel mondo.

Francesca Corbo

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