domenica 21 marzo 2021

Annamaria Vaiana - Una nuova strada: il “Noi”


Ad oggi di mafie e legalità non si parla spesso, eppure, 21 marzo è la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

Nel 2018 ho letto due libri che mi hanno aperto gli occhi su questo argomento così ampio e storicamente complesso. La legalità del NOI e ALLE MAFIE DICIAMO Noi entrambi scritti da Gianni Bianco e Giuseppe Gatti (rispettivamente giornalista e sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari). Due libri sono encomiabili perché offrono un nuovo modo di pensare e soprattutto di parlare sull’argomento mafie-legalità. 

Responsabilità. Ecco il primo passo per comprendere la legalità del Noi. La responsabilità non è altro che l’impegno personale, sociale e civile di ciascuno di noi nei confronti della comunità. 

Aristotele definiva l’uomo come “animale politico”. Ciò che distingue l’uomo dagli alti animali è la sua necessità di vivere in una comunità regolata da leggi che fanno in modo che la libertà di ognuno non violi la libertà dell’altro. E se qualcuno non rispetta questa regola basilare di convivenza, è stesso la legge con l’odine giudiziario, a dare sanzioni. Questa è la forma migliore di convivenza civile. 

Ognuno di noi deve avere la responsabilità di compiere azioni che non rompano l'equilibrio di vita della comunità, formato da un sistema in cui la "legalità" è garantita.

Ma allora perché parliamo di legalità del Noi? Cosa cambia in questa visione della legalità?

Ogni singolo deve sentirsi parte del "NOI" sociale: solo se tutti gli "IO" camminano insieme la società diventa più forte. Il “NOI" non è “potente", ma ha la forza di generare progettualità, speranza e coraggio. In questo "NOI" ci siamo tutti: ecco perché parlo di responsabilità personale. 

La mafia non conosce la fiducia. La "legalità" dell'IO è "potente" perché basata sulla singola persona diffidente che tende a dividere. 

Quindi i nostri percorsi singoli e personali devono incontrarsi, devono fare rete, devono confluire in un grande progetto di comunità, devono generare insieme il "NOI". Il "NOI" non genera eroi solitari. Papa Francesco nella Gaudete et Exsultate di marzo 2018, infatti, ci richiama ad essere "eroi" quotidiani e a non averne paura. Il Papa ci dice che non è che la vita abbia una missione, ma che la vita stessa è missione. Si è "santi" o "eroi" vivendo ogni giorno con amore. Non è sano amare il silenzio ed evitare l'incontro con l'altro, conclude l'Esortazione papale. Le parole del Papa sono molto forti, soprattutto nell'epoca che noi ragazzi vivendo, che viene definita la "post-modernità" in cui si parla proprio del "crollo del NOI" in una società definita "liquida" in cui il "NOI" non cresce più perché abbiamo perso il senso della condivisione umana di valori e, quindi, di uno dei valori più importanti. 

Oggi Libera, nomi e numeri contro le mafie, si è assunta la responsabilità morale e sociale di portare il messaggio che tutte le vittime di mafia non hanno potuto portare a compimento. Oggi Libera, con questa responsabilità, commemora le vittime con tutti noi, perché è solo insieme che le mafie si possono annientare. 

Anche noi oggi commemoriamo Raffaele Delcogliano e Aldo Iermano, due nostri conterranei che per il loro impegno sono stati uccisi. «Assessore regionale al lavoro della Campania per la Democrazia Cristiana, Delcogliano è uno degli astri nascenti della politica beneventana, già consigliere comunale del capoluogo sannita» si legge nel sito di “Libera”. Fu una giornata di grande silenzio e panico, a Benevento: l’isola felice era stata violata. I nostri genitori raccontano che per la prima volta anche a Benevento si sentì che il malaffare e la criminalità organizzata non risparmiano nessun territorio, nessuna persona, nessuna società civile che vogliano camminare su un percorso fatto di rispetto delle leggi e dello Stato.

Annamaria Vaiana


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