lunedì 8 marzo 2021

Adriana Franzese - Scarpe rosse

 


Oggi ho camminato molto


Sento le scarpe polverizzarsi al mio tocco

che si fa passo passo più incerto


ho bisogno di scarpe nuove


sono tutte consunte 

graffiate 

per poco non inciampo ad ogni passo 


ma sono le scarpe di un ladro,

quelle che un ladro vorrebbe avere

che sembrano immuni alla forza di gravità 


pari al velluto le sento risuonare nel nulla


ho camminato tanto

che le mie scarpe potrebbero parlare

di tutte le cose che hanno visto

di tutti i sassolini che hanno schiacciato con sussulti

e griderebbero di dolore ad ogni passo


attirano gli sguardi della gente

vengono pesantemente schiacciate da mocassini neri tirati a lucido senza neanche un graffio


portano le cicatrici del mondo

e le colpe di chi lo cammina


sanno le storie delle strade

i segreti della vita


sanno da dove vengono e dove andranno

 esploratrici di un mondo che hanno già visto

libri che sanno camminare e che nessuno sa leggere


geni incompresi queste scarpe

che lontano mi hanno portato


la passione dona loro il colore,

mi hanno visto amare e rincorrere i miei amati

mi hanno vista ridere e ballare senza un domani

mi hanno vista piangere e soffrire e non hanno saputo correre abbastanza



Nella vita si sente spesso parlare del destino

se-una-cosa-è,-così-deve-essere

il fatto che ogni nostra azione è destinata ad una conclusione e quella conclusione è destinata a sua volta ad evolversi

in un ciclo infinito 

nel quale noi siamo messi da parte

a guardare

come le mie scarpe


a volte maledico il destino

lo interrogo

lo supplico 


dimmi perché 


ogni mio gesto

ogni mia parola

sbagli scelte e passi


possibile che tutto questo mi abbia portato a questo preciso momento


è questo che volevi?

umiliarmi

spogliarmi di tutto

dei vestiti e della dignità 


e penso che resterò qui

con queste mani addosso

che lasciano rosse cicatrici


ustionano ogni frammento di pelle

che vigorosamente ti occupi a scoprire


lacerano i tessuti


tirano i miei capelli


se ti potessi guardare negli occhi avrebbero il colore dell’amore

e tu saresti così bello

e mi verresti a salvare


oh potrebbe essere così facile l’amore

perché afferrarlo

trattenerlo con gli artigli

e rinchiuderlo 


il rosso dell’amore è un colore forte

anche se non è definito 

e con gli artigli

in una frazione di secondo

il tempo di un impercettibile taglio 

diventa il rosso dell’odio


e ci vuole ancor meno


a diventare il rosso del sangue


ma lo vedo brillare nei tuoi occhi

e mi sento un vampiro al solo pensiero

solo che è difficile cogliere la precisa sfumatura in essi


e ora che avverto gli artigli sul mio petto 

mi spengo e la mia immortalità mi ride in faccia

insieme al destino


e io aspetto


il principe azzurro dagli occhi rossi

che non si vedono dalle foto


ma dimmi

come faccio a guardarti negli occhi

se l’ultima cosa che vedo sono le mie scarpe


Adriana Franzese


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