mercoledì 10 marzo 2021

Alessia De Nigris - La pandemia che ha zittito le esultanze


La pandemia di covid-19 ha sicuramente stravolto le nostre abitudini: noi ragazzi ci siamo ritrovati catapultati in una dimensione solitaria e angosciante, scandita da impegni quasi esclusivamente telematici ma comunque sempre banali. Ovviamente, lo sport non ha più alcuno spazio in questo tipo di quotidianità, limitata a pochissimi contatti, distanziati e circoscritti.  Un mondo che fino all’ anno scorso era il più dinamico che potessimo immaginare è ora, incredibilmente, fermo e con lui tutti gli allenamenti, i tornei e le competizioni che animavano le giornate di chi viveva di sport.  Nonostante alcune società abbiano ripreso vari allenamenti, almeno per le squadre giovanili, le regole di distanziamento li privano di ogni forma di divertimento e, soprattutto, impediscono la corretta pratica di specifici esercizi. Il suggerimento più “popolare” è quello di sostituire gli allenamenti con esercizi in casa che ne simulino i fondamentali ma è intuitivo capire come uno slalom tra fila di ciabatte in soggiorno non abbia nulla a che vedere con un allenamento all’ aria aperta con i compagni di squadra di sempre. Proprio l’assenza di questi ultimi, ci fa realizzare quanto fosse importante lo spirito di squadra e quanto ci manchi semplicemente battere il cinque ad un nostro compagno o ridere insieme nello spogliatoio. Questa esperienza ci ha fatto riflettere anche sulla competizione, il motore di ogni incontro sportivo, dal farsi mancare il respiro per guadagnare un singolo punto ai semplici insulti sottovoce agli avversari. Per questo, dover guardare le partite di categorie più alte dal divano di casa, provoca ancora più invidia e accende una grande rabbia, determinata dal fatto che sembra che le loro possibilità di contagio siano inversamente proporzionali alla quantità di denaro mossa dai grandi campionati. 

Nonostante il mondo ci stia dicendo di fare il contrario, noi continuiamo a sperare che un giorno potremo tornare ad abbracciarci tutti insieme dopo un punto o una bella azione e ad esultare facendoci sentire anche fuori dal palazzetto.

Alessia De Nigris



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