giovedì 4 febbraio 2021

Francesca Crafa - La Shoah




Il 27 gennaio è una data altamente simbolica: infatti dopo 5 anni il campo di concentramento di Auschwitz fu raggiunto e annientato dalle truppe sovietiche.
Per la prima volta lo sterminio della cosiddetta razza “inferiore” ebrea, tanto agognato da Hitler, si presentò in tutta la sua nuda realtà davanti agli occhi delle Truppe Alleate.
Giunti in quell’"Inferno”, i soldati si imbatterono in scene raccapriccianti che nemmeno nella loro più lontana immaginazione avrebbero potuto trovare luogo: camere a gas dove erano accatastati migliaia di corpi esanimi; stanze piene di oggetti personali sequestrati; laboratori con foto raffiguranti esperimenti che avevano come cavie bambini ebrei e tante altre immagini a dir poco sconcertanti.
Oltre agli Ebrei, furono trucidati anche zingari, omosessuali, testimoni di Geova e altri, considerati “nemici” del Reich in quanto non appartenenti alla nobile razza ariana.
Trovo assurdo che dopo tutto ciò che la storia ci ha insegnato, nella società odierna si predichi ancora odio attuando discriminazioni per razza, colore della pelle, stato sociale, sesso e inclinazione sessuale.
Ancora oggi nella civilissima America ci sono casi di omicidi e di disparità di trattamento nei confronti di persone “diverse” dagli stereotipi imposti dalla società, nonché episodi di razzismo.
Mi permetto di citare il caso “George Floyd” perché è uno dei più gravi e uno dei più attuali.
Era il 25 Maggio 2020 quando un poliziotto della città di Minneapolis, dopo averlo fermato perché in stato di ebbrezza, si inginocchiò sul collo di George per 8 minuti. Nonostante l’innocente vittima continuasse ad affermare che non riusciva a respirare, il poliziotto continuò nel suo atteggiamento persecutorio e addirittura, con tono provocatorio, gli diceva di star zitto per non sprecare ossigeno.
Ho citato questo episodio perché il poliziotto in questione ha ucciso senza motivo un uomo, solo per il colore della sua pelle.
La giornata della memoria è stata istituita proprio per far conoscere al mondo intero le atrocità assurde commesse dal popolo tedesco e per essere da monito affinché tutto ciò non si ripeta mai più e per far sì che la diversità sia considerata un arricchimento e non una penalizzazione.
Il termine diversità, infatti, si riferisce all'impegno di riconoscere e apprezzare la varietà di caratteristiche che rendono gli individui unici, descrivendo le differenze individuali e di gruppo, che includono ma non si limitano ad età, nazionalità, etnia, genere, identità ed espressione di genere, abilità fisiche, status socio-economico, etc.


Francesca Crafa

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