venerdì 5 febbraio 2021

Grazia Vitale - Unchanging desire for freedom


Nel 1963 Martin Luther King, tenne un discorso passato alla storia per gli ideali che contiene e rappresenta: la voglia di rivendicare i propri diritti, l’aspirazione all’uguaglianza ma soprattutto l’ardente utopia della più bramata, fondamentale e in assoluto desiderata tra tutti: autentica e pura libertà. M.L. King aveva un sogno, aveva più sogni, ma erano tutti mirati al fine di poter garantire ai suoi figli, e a tutti i bambini neri che un giorno sarebbero diventati adulti, una vita condotta dalla serenità e dal rispetto, ove i figli di coloro che erano schiavi e quelli di coloro che possedevano schiavi, potessero giocare insieme. Quale modo migliore dei bambini per poter rappresentare la purezza? Quale paragone più sentito se non quello appena citato? I bambini rappresentano l’innocenza, sono privi dal peso degli sbagli dei grandi, o almeno così dovrebbe essere. Gli errori dei genitori non dovrebbero mai andare a pesare sui figli, ma spesso succede, e purtroppo succede anche di peggio: che ai figli vengano addossate colpe commesse dai genitori. La società d’oggi è una società che tende ad escludere e di conseguenza etichettare con un pregiudizio, tutto ciò che non rientra nei canoni che la stessa impone. Gli stereotipi esistono e sono sempre esistiti, e sfortunatamente si continua a subire le conseguenze che causano. M.L. King, come tanti prima di lui e come tanti dopo di lui, e come altrettanti ancora oggi, desiderava la libertà del popolo di cui si sentiva parte. I neri per decenni sono stati schiavizzati, hanno subito torture, maltrattamenti, crimini, omicidi e tanto altro, per il solo e unico motivo di essere nati con il colore della pelle più scuro del nostro. E cos’è esattamente che ci renderebbe migliori o più degni di loro di qualsiasi cosa? È ridicolo che al giorno d’oggi ancora debbano esserci discorsi come quello di evitare i pregiudizi o di non trattare con inferiorità, in questo caso, chi ha un colore della pelle diverso dal nostro. È ridicolo perché la gente dovrebbe darsi una svegliata, perché anni e anni di lotte e proteste dovrebbero essere serviti a qualcosa, ed invece eccoci qua, nel 2021, dove ahimè, tanta gente ancora non ha capito un bel niente. Mi sono sempre chiesta perché è toccato a loro tutto questo… secondo quale criterio non è successo l’opposto? Forse non troverò mai risposte o forse ci sono e non le conosco, ma forse l’unica cosa di cui posso andare orgogliosa, è che come ci sono tante persone ignoranti, ce ne sono altrettante dotate di intelligenza, cuore e umanità, e se un tempo erano solo i neri a combattere per i propri diritti, mano a mano che si va avanti ci sono sempre più bianchi che si schierano dalla loro parte, ma ormai non ci dovrebbe proprio più essere bisogno di difendere, perché l’uguaglianza dovrebbe rientrare nella normalità. Dobbiamo avere la capacità di guardare oltre. La felicità non è qualcosa di tangibile, e per tanto, non si trova in cose che possono essere soggette a giudizio, bensì nel cuore di ognuno di noi, e quello, anche i peggiori razzisti, dovranno ammettere essere identico al nostro: che pompa la stessa voglia di vivere la vita che tutti meritiamo, con sangue rosso e pieno di vita che scorre nelle loro vene e che è tale e quale al nostro.

Grazia Vitale


2 commenti:

  1. Riflessioni molto profonde. Esprimono una drammatica verità. L'uomo d'oggi, preso dalla sua frenesia di velocità, poco si ferma infatti a riconoscere nell'altro se stesso, qualsiasi sia il colore della sua pelle, della sua estrazione sociale, del suo pensiero.

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  2. Dove potrà mai andare il mondo con il suo genere umano se ancora oggi non vengono riconosciuti diritti di uguaglianza? Quale superiorità avrebbe un uomo su un altro se valutato solo dal colore della sua pelle?...Complimenti a Grazia Vitale che ha toccato corde sensibili del nostro modo superficiale di essere. Siamo uguali di fronte al cosmo ed è ora che la nostra fragilità umana ne prenda finalmente consapevolezza.

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