venerdì 21 maggio 2021

Martina Pedicini - Superlega europea: ecco cos'è

 

Negli ultimi giorni stiamo sentendo tutti parlare della Superlega, ma vediamo cos'è davvero e a cosa serve. 

"Aiuteremo il calcio ad ogni livello e lo porteremo ad occupare il posto che a ragione gli spetta nel mondo. Il calcio è l'unico sport davvero globale con più di quattro miliardi di appassionati e la responsabilità di noi grandi club è di rispondere ai loro desideri."

A parlare è Florentino Pèrez, presidente del Real Madrid CF e primo presidente della Superlega. Si tratta dunque di un progetto al quale hanno lavorato alcuni dei più influenti presidenti del calcio continentale, una competizione per club a numero chiuso, alternativa alla Champions League, che riunisca le migliori squadre europee in una sorta di campionato di super élite. L'annuncio ufficiale è arrivato intorno alla mezzanotte tra domenica 18 e lunedì 19 aprile.

La competizione sarà composta da 20 squadre di cui solo 5 determinate stagione per stagione, mentre 15 sono i team sempre presenti nella Superlega in quanto fondatori, tra i club più ricchi e con un maggior numero di tifosi. Per ora le squadre a partecipare ufficialmente sono 12: per  l'Italia hanno aderito Juventus, Milan e Inter, troviamo poi Tottenham, Arsenal, Chelsea, Manchester United, Manchester City e Liverpool per il Regno Unito, Barcellona, Real Madrid ed Atletico Madrid per la Spagna. Non hanno ancora accettato PSG, Bayern Monaco e Borussia Dortmund.

La data di inizio è ancora incerta, ma si pensa di far iniziare la prima edizione già ad agosto 2021. 

I 20 club saranno divisi in due gironi da 10 squadre, che si affronteranno sia in casa che in trasferta. Le prime quattro classificate di ciascun girone disputeranno la fase ad eliminazione diretta, a cominciare dai quarti di finale, con partite di andata e ritorno. La finale si disputerà a gara secca alla fine di maggio in uno stadio neutrale. 

Si tratta di un vero e proprio terremoto che sta travolgendo, non solo il mondo del calcio, ma anche quello dell'economia e della politica. Infatti, al di là delle considerazioni di etica sportiva che contrappongono l'eterna dualità tra sport professionistico e sport dilettantistico, con il primo che "uccide" i valori propri della sana competizione sportiva, vediamo che dietro questo progetto, si nasconde una vera e propria operazione finanziaria in cui gli interessi di grandi istituti bancari americani si rivolgono al fiorente mercato calcistico europeo. 

Da un lato dunque vediamo gli interessi dei grandi club europei a svincolare le proprie possibilità di maggiori guadagni dai meccanismi e dalle intermediazioni dell'organismo che da sempre ricopre il ruolo di massimo potere nell'Europa calcistica: l'UEFA. Dall'altro, si capisce come la stessa UEFA sia fermamente intenzionata a conservare le proprie prerogative, anteponendo alle logiche economiche, un'unitarietà di visioni e di regole del sistema calcistico. Per combattere contro questa sorta di ribellione, i dirigenti UEFA hanno minacciato i club separatisti di trascinarli in cause legali miliardarie e di escluderle da campionati e coppe europee. Inoltre molti governanti influenti, come Macron e Johnson, si stanno dichiarando contrari a questo progetto.

E' difficile prevedere gli sviluppi di questa vicenda ed è anche complicato attribuire torti e ragioni. Quello che è certo è che ormai il vaso di Pandora è stato aperto e di questa vicenda si parlerà per molto tempo. 

Martina Pedicini




1 commento:

  1. Grande articolo!Grande anche la reporter che ha spiegato al meglio la situazione! Sempre top!!

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