venerdì 9 aprile 2021

Martina Pedicini - Tiktok: un social dannoso per bambini e adolescenti

 


Nato nel 2016 come “Musical.ly”, TikTok è il social network cinese che adesso sta spopolando, con oltre 2 miliardi di download, tra bambini e adolescenti.

La piattaforma, ormai utilizzata anche da adulti e anziani, lascia ai suoi utenti un’ampia possibilità di scelta tra balli, canto, doppiaggio e recitazione, finalizzata alla produzione di brevi video che durano dai 15 ai 60 secondi. Inoltre chi utilizza Tiktok ha a disposizione uno strumento per sensibilizzare su tematiche importanti, sfogarsi con i suoi followers e parlare dei propri problemi. Dunque è chiaro che l’applicazione ha anche degli aspetti positivi, che purtroppo non vengono sfruttati sempre in modo adatto e corretto.

È molto semplice infatti diventare famosi e spopolare su TikTok, dal momento che i video possono diventare facilmente virali. Questo social però contiene spesso contenuti purtroppo non adatti a bambini e ad adolescenti stessi. L’età minima dovrebbe essere di 13 anni, ma è abbastanza facile raggirare l’applicazione, poiché è possibile visualizzare i contenuti anche senza un profilo. Partendo dai rischi riguardo la privacy (numero di cellulare, dati biometrici e altri dati personali captati da vari server cinesi), si possono riscontrare addirittura moltissimi problemi legati alla pornografia, cyberbullismo e pedofilia. Infatti tantissimi minori espongono senza protezione la propria immagine, mostrando anche aspetti fisici, nel ricercare un’ossessiva popolarità e competizione con altri utenti. Di conseguenza questo social è pieno zeppo di predatori sessuali e pedofili, che spesso approfittano dell’ingenuità di molti utenti, incitandoli a postare contenuti sempre più spinti e dannosi.

Per non parlare delle sfide e delle assurdità estremamente pericolose che stanno girando su TikTok. Adelia Lucattini, psichiatra e psicoanalista della Società psicoanalitica italiana, ha attaccato duramente il social dopo un evento drammatico che ha visto la morte di una bambina palermitana, a seguito di una “prova di coraggio” su TikTok che consisteva nell’auto strangolamento.

Un ulteriore problema, che sta diventando sempre più comune, è l’affermazione di modelli negativi, che incitano al consumo di droghe, a disturbi alimentari, isolamento, mancanza di rapporti sociali e ad abitudini sbagliate.

Dal 9 febbraio, TikTok sta prendendo provvedimenti, bloccando tutti gli utenti italiani, chiedendo di riconfermare la propria età per continuare ad utilizzare l’app, in modo da impedire definitivamente l’accesso ai minori di 13 anni.

Questo blocco sicuramente non porrà fine a tutte le problematiche legate all’app. L’unico modo, alquanto estremo, per essere del tutto “riparati” dai pericoli di TikTok, è non scaricare l’applicazione. Si possono limitare però i danni, utilizzandolo in maniera moderata, con la supervisione di un adulto per i minori, segnalando e bloccando contenuti poco adatti ed utenti sospetti e pericolosi.


Martina Pedicini


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