domenica 25 aprile 2021

Maria Pia Calderazzo - La festa della Liberazione

      


Oggi, 25 Aprile, ricordiamo la liberazione dal regima nazifascista presente in Italia negli anni ’40. Ben settantasei anni fa, i partigiani si sono ribellati alle truppe tedesche, dopo venti anni di dittatura. 

Il termine “partigiano” indica l’appartenenza ad una parte, ovvero andare, in qualche modo, contro il sistema. Questa figura è un cittadino libero armato, non facente parte di un esercito, che, volontariamente, si batte con i concittadini per la difesa della patria da un’armata. Sono proprio questi sostenitori della Resistenza ad essere i protagonisti di questa importante giornata. Uomini, donne e anziani che con coraggio e determinazione si sono battuti affinché quell’orribile dittatura, rappresentata dal fascismo, che regnava in moto autoritario in Italia, venisse finalmente sconfitta. Ribellarsi ad un governo dispotico che tagliava via ogni possibilità di essere sé stessi, impedendo la libertà di espressione o imponendo leggi razziali, era essenziale per riconquistare la libertà persa. Queste però sono solo poche delle cose negative introdotte da Benito Mussolini, leader del fascismo. Basti ricordare come questo partito prenda piede in Italia per capire effettivamente la gravità della situazione. Mussolini nell’ottobre del 1922 organizzò la marcia su Roma, con circa 50.000 camicie nere. Sotto la minaccia di una violenta presa di potere, gli italiani assistettero all’ascesa del fascismo. Da non dimenticare è, sicuramente, l’alleanza con Hitler, leader del nazismo, che invece regnava sulla Germania, e che sterminò milioni di persone, tra cui ebrei, disabili, omosessuali, zingari e altri uomini giudicati da lui contro natura. 

Il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia il giorno 25 Aprile del 1945 ordinò a tutti i partigiani, che eroicamente rischiarono la propria vita, di attaccare i presidi fascisti e nazisti, liberando così la nazione, che per venti anni aveva sopportato violenze e privazioni delle libertà e dei diritti fondamentali dell’uomo. 

Istituire una giornata per ricordare tutto ciò è stato di fondamentale importanza: il 25 aprile è una data simbolica, che ricorda di tutti gli avvenimenti necessari a rendere la nostra una nazione libera oggi, e che mi stanno permettendo di scrivere liberamente ciò che voglio e di esprimere un mio pensiero, senza la paura di essere attaccata o di subire un qualsiasi tipo di violenza. 

Questa parte della storia è stata ormai scritta, ma ora sta a noi non dimenticarla ed evitare che in futuro possa succedere di nuovo un avvenimento così catastrofico.

Maria Pia Calderazzo


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